La riabilitazione neurocognitiva ha l’obiettivo di ridurre i deficit comportamentali e cognitivi in pazienti che hanno subito un danno cerebrale. Questa tipologia di riabilitazione è chiamata così perché basata sulla teoria neurocognitiva. Secondo questa teoria, è necessario integrare l’aspetto motorio e quello cognitivo per recuperare le conseguenze di una lesione cerebrale. Vedremo che la tecnologia può essere un buon mezzo per unire questi due aspetti. Continua a leggere per scoprire come funziona la riabilitazione neurocognitiva!
Che cos’è la riabilitazione neurocognitiva?
La riabilitazione neurocognitiva viene utilizzata principalmente in pazienti che hanno avuto un ictus, ischemico o emorragico. Come dicevamo prima, la caratteristica di questa riabilitazione è proprio lavorare contemporaneamente nella sfera cognitiva e in quella motoria. È importante ricordarci sempre che la mente e il corpo non sono separati! Ad esempio, il neglect è una delle conseguenze che può interessare il paziente emiplegico sinistro. In questo caso, il soggetto non ha solo un deficit di attenzione visiva a sinistra, ma anche un danno a livello dell’attenzione nei confronti del corpo.
Tecnologia e riabilitazione
Negli ultimi decenni la tendenza è quella di sfruttare la tecnologia per la riabilitazione. Non solo, i sistemi computerizzati sono preferiti alle terapie convenzionali sia per la riabilitazione cognitiva, sia per i disturbi motori. Questo perché attraverso, ad esempio, il pointing, si integrano il movimento del braccio e l’attivazione cerebrale. Inoltre, i dispositivi elettronici offrono un’attività ripetitiva e personalizzata che potenzia l’effetto riabilitativo.
Come si valuta tramite tablet?
Per progettare la riabilitazione sappiamo bene che è necessario svolgere una valutazione cognitiva. La valutazione tramite tablet o device elettronico permette non solo di avere cartelle cliniche virtuali, ma anche di vedere i miglioramenti del paziente nel tempo. Inoltre, utilizzare dispositivi elettronici consente, quando necessario, inserire ulteriori test neuropsicologici. In questo modo possiamo avere in un unico strumento diversi test per valutare funzioni differenti. Senza considerare l’aspetto ecologico: usiamo meno carta!
E come si riabilita?
Nel momento in cui abbiamo ben chiaro quali sono le aree cognitive su cui lavorare, possiamo procedere con la riabilitazione. In un mondo sempre più virtuale, l’utilizzo dei Serious Games è sempre più frequente. I Serious Games permettono di potenziare particolari funzioni cognitive sfruttando l’aspetto ludico. Inoltre, far svolgere al paziente un Serious Game dopo una stimolazione cerebrale aumenta ancora di più l’effetto. Nel caso di MindLenses Professional si tratta di una sessione di adattamento prismatico che stimola la neuroplasticità, per potenziare l’effetto dei Serious Games proposti dopo.
MindLenses e riabilitazione neurocognitiva
Ora vediamo insieme come funziona il protocollo di MindLenses Professional. In primis viene svolta una valutazione neuropsicologica. In questa fase vengono valutate alcune funzioni come memoria, riconoscimento, manipolazione, linguaggio e apprendimento.
Successivamente arriverà la fase di training. Viene svolta prima una sessione di adattamento prismatico con le lenti prismatiche e il pointing. Questo permette di creare una finestra temporale in cui il cervello risulta maggiormente plastico. Proprio qui utilizziamo i Serious Games, scelti alla luce di cosa è emerso dalla valutazione. La presenza costante di feedback durante i giochi è un elemento importante per i pazienti. Ad ogni mossa corretta si avrà come feedback un pollice in su, che aiuta a mantenere alta la motivazione. In caso di errore comparirà un pollice in giù e questo fa si che il paziente possa correggere e aggiustare il tiro!
Dopo aver concluso la fase di training, si svolge un’altra valutazione per evidenziare i miglioramenti. Nei mesi seguenti, poi, vengono svolti dei follow-up, per tenere sotto controllo la condizione cognitiva del paziente.
Serious Game per il linguaggio: Associazione Semantica
Quando dalla valutazione cognitiva emerge un deficit del linguaggio, dal protocollo MindLenses Professional si può scegliere il gioco Associazione Semantica.

Al paziente viene chiesto di associare due immagini semanticamente correlate. Come potete vedere, il feedback è sempre presente. In questo caso il paziente ha risposto correttamente e quindi c’è un pollice in su.
Sei uno specialista della riabilitazione?
Scopri MindLenses come protocollo completo per la valutazione cognitivaBibliografia sugli esercizi di riabilitazione neurocognitiva
Ameer K., Ali K. (2017). iPad Use in Stroke Neuro-Rehabilitation. Geriatrics. 2(1): 2.
Choi K., Lo K. (2011). A hand rehabilitation system with force feedback for children with cerebral palsy: two case studies. Disability and Rehabilitation. Volume 33, Issue 17-18.
Wallace S. E., Donoso Brown E. V., Schreiber J. B., Diehl S., Kinney J., Zangara L. (2019). Touchscreen tablet-based cognitive assessment versus paper-based assessments for traumatic brain injury. NeuroRehabilitation. 45(1):25-36.