La valutazione cognitiva è un processo diagnostico che ha lo scopo di indagare il funzionamento cognitivo. L’obiettivo è creare una fotografia della condizione cognitiva del paziente, e in particolare individuare le abilità preservate e le aree cerebrali potenzialmente compromesse.
Continua a leggere l’articolo per scoprire cos’è e come eseguire la valutazione cognitiva nel paziente adulto o nell’anziano.
Quali funzioni cognitive valutare?
Nella valutazione cognitiva si analizzano diverse funzioni. Principalmente si tratta delle funzioni corticali superiori, come l’attenzione, il linguaggio, la memoria e le funzioni esecutive. Queste ultime gestiscono la pianificazione, il controllo e l’organizzazione del comportamento: azioni semplicissime come prendere un oggetto coinvolgono le funzioni esecutive.
Il processo parte da un’identificazione: le persone che circondano il soggetto o il soggetto stesso inizia ad accorgersi che c’è qualcosa che non va. Questo porta a una seconda fase di valutazione cognitiva che potrebbe portare ad una diagnosi. Se necessario, successivamente, ci sarà la presa in carico e il trattamento, tramite la riabilitazione.
Come valutare le funzioni cognitive?
La valutazione cognitiva inizia con uno screening delle funzioni sopra descritte. In questa fase si svolge un primo colloquio. Esso ha lo scopo di raccogliere informazioni sulla storia psicologica e cognitiva del paziente. Inoltre, si valuta la condizione emotiva e psicologica attuale. In un secondo momento, si utilizzano test di screening cognitivo di primo livello. Essi valutano la condizione neuropsicologica complessiva e ci aiutano a capire le funzioni danneggiate.
Successivamente si utilizzano test di approfondimento o di secondo livello. Si parte dal risultato dello screening e si scelgono test specifici a seconda delle aree deficitarie. Ad esempio, per approfondire il deficit del linguaggio si può sottoporre il Token Test. In esso viene richiesto di riconoscere e manipolare dei gettoni di forme e colori differenti e seguire le istruzioni dell’operatore. Il punteggio si basa su quali e quante istruzioni il paziente riesce a seguire.
I test neuropsicologici proposti da MindLenses Professional funzionano allo stesso modo. Sono ispirati alle best practices e permettono di svolgere una valutazione cognitiva direttamente tramite tablet.
Quali sono gli obiettivi della valutazione cognitiva?
Gli obiettivi della valutazione cognitiva nei pazienti adulti e anziani sono:
- Distinguere i pazienti con demenza da soggetti con invecchiamento naturale. Infatti, il criterio per parlare di demenza è il deficit di memoria episodica per almeno sei mesi, rilevata da persona stessa o dai familiari;
- Comprendere, nel caso, a che stadio è la demenza;
- Distinguere pazienti con deterioramento cognitivo da pazienti con patologie con deficit focalizzati (ad esempio deficit specifici nel linguaggio o nella memoria);
- Valutare le modificazioni dello stato cognitivo del paziente con demenza.
La riabilitazione cognitiva
Come abbiamo detto prima, la valutazione cognitiva ci permette di individuare quali funzioni sarebbero da riabilitare. Sulla base di quello che emerge dalla valutazione, progettiamo la fase di riabilitazione.
La riabilitazione cognitiva non ha soltanto lo scopo di riabilitare i domini cognitivi. Si occupa anche dei problemi potenziali associati: emotivi (ansia e depressione), sociali e comportamentali.
La ricerca in riabilitazione ormai da diversi anni è orientata verso metodi riabilitativi nuovi, che hanno incluso anche l’utilizzo della realtà virtuale e dei video games.
Realtà virtuale e riabilitazione cognitiva
Una nuova modalità di riabilitazione è la realtà virtuale immersiva. Essa permette la costruzione di un ambiente intorno all’utente. Inoltre, consente l’esplorazione interattiva di luoghi avviando esperienze sensoriali complete. Viene utilizzata soprattutto in pazienti con lesioni cerebrali. Essa permette di costruire la realtà sulle necessità specifiche del paziente. È considerata ecologica, perché si possono creare ambienti della vita quotidiana. Di contro, è uno strumento molto costoso e difficile da utilizzare.
Video Games e funzioni cognitive
I videogames riescono a stimolare funzionalità varie e differenti, sia a livello motorio che cognitivo. Attraverso essi si possono allenare una o più funzioni cognitive, perché richiedono l’attivazione di diverse abilità nello stesso momento. Le funzioni principali su cui sono stati testati i videogiochi riabilitativi vanno dall’attenzione visiva e l’elaborazione visuo spaziale, alle funzioni esecutive, alla capacità di apprendimento e memoria.
I Serious Game sono basati sullo stesso principio. Essi hanno lo scopo di potenziare le funzioni cognitive, in caso di ictus, deterioramento cognitivo, ma anche nell’invecchiamento fisiologico. Infatti, nonostante il nome, non si tratta di semplici giochi. Si tratta di simulazioni interattive con un aspetto ludico scientificamente testate. In questo modo riproducono processi cognitivi che avvengono quotidianamente.
MindLenses ha un protocollo clinico strutturato per svolgere una prima valutazione cognitiva seguita dalla riabilitazione delle funzioni danneggiate. Essa avviene tramite Serious Game e l’adattamento prismatico. Successivamente viene svolta una seconda valutazione per vedere i progressi. Infatti, l’efficacia di MindLenses è misurata tramite questa batteria di test neuropsicologici pre e post trattamento.
Scopri MindLenses come protocollo completo per la valutazione cognitivaBibliografia sulla valutazione cognitiva
Wouters, P., van der Spek, Erik D., van Oostendorp, H. (2009). Current Practices In Serious Game Research: A Review From A Learning Outcomes Perspective. In Connolly, T., Stansfield, M., Boyle, L. (Eds.) Games-Based Learning Advancements for Multi-Sensory Human Computer Interfaces: Techniques and Effective Practices. IGI Global.
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