L’ictus è un danno cerebrale improvviso e si verifica, spesso, quando il flusso sanguigno diretto al cervello si interrompe. Nei paesi occidentali rappresenta la prima causa di invalidità tra la popolazione adulta e la seconda per deficit cognitivi. Tra le conseguenze troviamo anche i disturbi mentali. A tal proposito, oltre a disturbi motori e sensoriali, dopo un ictus possono comparire disturbi legati all’ansia, all’umore (depressione), all’apatia e alla demenza, quindi decadimento generale delle funzioni cognitive. Continua a leggere l’articolo per scoprire quali sono i disturbi mentali dopo l’ictus!
Che cos’è l’ictus?
Rispolveriamo brevemente insieme di che cosa si tratta. L’ictus letteralmente significa “colpo”. Esistono due tipologie diverse di ictus:
- l’ictus ischemico si genera dalla chiusura di un vaso sanguigno. Questa chiusura crea una trombosi. Il sangue, quindi, non arriva più e ne deriva un’ischemia cerebrale o infarto cerebrale e si genera una necrosi del tessuto;
- nell’ictus emorragico una parete di un vaso arterioso si rompe. Il sangue fuoriesce invadendo il tessuto nervoso e provoca anche qui una necrosi da schiacciamento.
Quali sono i disturbi mentali dopo l’ictus?
L’ictus provoca una serie di problematiche cognitive che se non trattate possono perdurare nel tempo e diventare anche permanenti. Come abbiamo detto nell’articolo relativo alla valutazione cognitiva, essa è fondamentale per comprendere proprio quali sono le aree danneggiate e, di conseguenza, quali funzioni saranno deficitarie.
Cambiamenti a livello emotivo e comportamentale
I cambiamenti più frequentemente osservati dai clinici e dai familiari sono:
- depressione: in un terzo dei casi di ictus si riscontra depressione. Essa influenza il il decorso, il recupero e la prognosi dell’ictus stesso. L’origine della depressione dopo l’ictus coinvolge molti fattori a livello biologico, psicologico e sociale;
- apatia: essa consiste nella perdita di interesse nelle attività prima svolte con piacere dal paziente. L’apatia post-ictus si presenta con la stessa frequenza della depressione. Spesso si riconduce a una mancanza di volontà da parte del paziente, ma non è così. Anch’essa è conseguenza dei danni cerebrali;
- disturbi ansiosi: sono molto frequenti dopo un ictus. Il paziente può mettere in atto i cosiddetti comportamenti di evitamento. Con questo intendo che il paziente evita di fare determinate attività per paura di avere un altro ictus. Questi comportamenti condizionano totalmente la vita del soggetto, limitandolo nella sua quotidianità.
È importante adottare un approccio multidisciplinare per i disturbi mentali conseguenti all’ictus e affrontare con uno specialista della salute mentale i cambiamenti a livello emotivo e dell’umore.
Disturbi a livello cognitivo
Un sottoinsieme dei disturbi mentali è composto proprio dai deficit cognitivi. Solo nei casi di ictus grave si parla di demenza, perché in questo caso gran parte del tessuto cerebrale va in necrosi. Per questo motivo, l’ictus è considerato un fattore di rischio per la demenza.
Dopo un’attenta valutazione cognitiva svolta attraverso test neuropsicologici, con MindLenses direttamente da tablet, le abilità compromesse dall’ictus sono chiare. Vediamo insieme alcune delle funzioni cognitive più frequentemente colpite dall’ictus:
- deficit di attenzione: i pazienti possono avere difficoltà a concentrarsi ed essere più facilmente distraibili. Alcuni Serious Games proposti da MindLenses lavorano proprio su questo. Andate a recuperarvi l’articolo in cui abbiamo parlato del Serious Game sull’attenzione sostenuta;
- disturbi del linguaggio: nello specifico, parliamo di afasie, disturbi nella capacità di comprendere e/o produrre il linguaggio orale o scritto. Oltre al P.A.C.E. di cui abbiamo parlato, in MindLenses esiste anche un Serious Game per la riabilitazione del linguaggio: Associazione semantica. Al paziente viene chiesto di associare due immagini semanticamente correlate. Il feedback è dato dai pollici in su e questo stimola la motivazione. In caso di errore comparirà un pollice in giù, in modo tale che il paziente possa correggersi;
- deficit di memoria: possono manifestarsi come incapacità di apprendere nuove informazioni, di ricordare eventi passati o come si esegue un compito. Spesso per i pazienti è difficile tenere a mente due informazioni contemporaneamente. In Mindlenses esiste un Serious Game per la riabilitazione della memoria. Si chiama In ordine inverso e viene chiesto al paziente di riordinare una serie di elementi che compaiono sullo schermo in ordine inverso rispetto quello in cui sono apparsi.
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Bibliografia sui disturbi mentali dopo l’ictus
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