I Serious Games nella Riabilitazione Cognitiva

I serious games e la stimolazione cognitiva

Sommario

Cosa sono i Serious Games

Negli ultimi anni avrete sentito parlare di gamification, cioè dell’utilizzo di elementi “presi in prestito” dal gioco in contesti non ludici, per esempio a scuola e al lavoro.

Il concetto di serious game, invece, è meno conosciuto, ma altrettanto importante per chi si occupa di apprendimento. I serious games sono giochi con una forte componente interattiva, che stimolano l’attenzione in modo continuativo attraverso l’utilizzo di frequenti feedback con l’obiettivo primario di attivare processi di apprendimento.

A differenza della gamification, una metodologia che può essere applicata a posteriori ad attività che non nascono di per sé come gioco, i serious games sono giochi sviluppati ad hoc con obiettivi precisi, e, per questo, di solito utilizzati in contesti più specialistici. Oggi parliamo dell’utilizzo dei serious games per la stimolazione e riabilitazione cognitiva. Seguiteci!

 

Serious game e apprendimento: Qual è la relazione?

serious games e apprendimento

Tutto comincia da un’attività antica quanto la storia dell’uomo: l’apprendimento.

Sappiamo che giocare mette in campo elementi cruciali per imparare cose nuove. Giocare permette di utilizzare in maniera selettiva abilità specifiche che si possono esercitare un po’ come se fossero dei muscoli. Nel caso dei serious games, queste abilità sono identificate in partenza, nella fase di game design.

Sappiamo inoltre che, quando il gioco contiene frequenti feedback, impariamo meglio, così come quando siamo motivati a farlo perché, ad esempio, il gioco è stimolante e interattivo. Feedback e motivazione sono due elementi cruciali nel design di un buon serious game. È proprio grazie al feedback e alla motivazione che i serious games sono particolarmente utili in tutti quei casi in cui c’è da imparare qualcosa di particolarmente ostico. Un po’ come accade nella riabilitazione, che comporta il re-imparare a fare cose che si facevano prima – un processo spesso lungo e difficile in cui è facile scoraggiarsi.

 

I serious games nella pratica clinica: come e perché

Nella pratica clinica, i seriuos games sono stati esplorati in molte forme: dall’utilizzo in corsia per aiutare i piccoli pazienti a sviluppare la resilienza necessaria a un percorso di cura oncologica, alle fasi di pre-screening delle demenze. È però nel campo della riabilitazione dei deficit cognitivi che si stanno ottenendo i risultati migliori.

I serious games sono stati applicati con successo nella riabilitazione cognitiva post ictus, nelle malattie neurodegenerative, nei DSA come la dislessia, e nell’ADHD (disturbo dell’attenzione), oltre che in fase di prevenzione del declino cognitivo nell’invecchiamento fisiologico.I Serious Games sono utilizzati nella Riabilitazione Cognitiva

Con i serious games si riesce bene, infatti, a isolare e stimolare quelle funzioni cognitive variamente compromesse da queste condizioni, come l’attenzione selettiva, il linguaggio, la memoria e le funzioni esecutive. Diversi studi hanno dimostrato la maggior efficacia dei serious games rispetto alle terapie di stimolazione cognitiva con carta e penna: come dicevamo prima, questo avviene proprio grazie alla maggiore motivazione del paziente di fronte ai feedback continui e agli elementi di interattività.

 

Serious games esempi

Vediamo ora alcuni esempi pratici di serious games usati nella riabilitazione cognitiva, presi dalla suite contenuta in MindLenses Professional. Nel caso di MindLenses Professional, i giochi sono eseguiti su tablet.

Nel gioco Occhio Alla Bomba, il paziente deve toccare su un’area target alcuni stimoli indicati nelle istruzioni (in questo esempio, tutti meno che l’esagono.) Grazie a questo esercizio cognitivo, il paziente allena l’attenzione sostenuta e la capacità di inibire l’azione laddove non deve toccare lo stimolo quando compare. L’elemento di feedback è dato dalla presenza di pollici “in su o in giù” che compaiono sullo schermo e segnalano la risposta esatta o errata.

game 1

 

 

In ordine inverso è invece un gioco di manipolazione della working memory in cui viene chiesto al paziente di riordinare una serie di elementi che compaiono sullo schermo in ordine inverso rispetto quello in cui sono apparsi. Anche in questo caso, il paziente riceve continui feedback e la sua attenzione è mantenuta alta grazie all’utilizzo di un gran numero di stimoli sempre diversi.

game 2

 

Oltre alla loro efficacia clinica, due aspetti rendono i serious games particolarmente interessanti. Innanzitutto, i dati raccolti durante il gioco rendono possibile il suo adattamento su misura del paziente, in ottica di personalizzazione della terapia e medicina di precisione. In secondo luogo, dove le condizioni del paziente lo permettano, la portabilità del supporto rende possibile l’integrazione dei serious games in un percorso di telemedicina. Ma di questo parleremo nel prossimo articolo!

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