Il Recupero Motorio Post Ictus: Come Funziona?

recupero motorio post ictus

Sommario

L’ictus è un danno cerebrale causato dalla rottura o dalla chiusura di un vaso. Nell’ictus alcune cellule vengono danneggiate, mentre altre muoiono. La riabilitazione lavora proprio sulle cellule danneggiate, che possono riprendere a funzionare. Le conseguenze motorie e cognitive dipendono dall’area colpita e dalla gravità del danno. Tuttavia, sono importanti anche l’età del paziente e il suo stato di salute generale.
Continua a leggere per scoprire come funziona il recupero motorio post ictus!

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Quali sono le conseguenze motorie post ictus?

Come abbiamo detto in altri articoli, ogni parte del cervello ha un compito. Se una zona è danneggiata, lo sono anche le funzioni che questa zona regola. L’area specifica per il movimento è la corteccia motoria. Se questa è colpita si possono creare delle paralisi. Questo può portare, ad esempio, a una difficoltà nella deambulazione. Allo stesso modo, se l’ictus colpisce il centro del linguaggio, possiamo trovare disturbi nel comprendere o produrre parole.

Ecco le principali conseguenze quando viene danneggiata la corteccia motoria:

  • Paralisi: di un braccio, di una gamba. Avevamo parlato anche di emiparesi, vi ricordate? Si parla di emiparesi quando si intende paralisi di metà del corpo;
  • Disturbi della sensibilità: cambiamenti del modo di percepire il contatto con il terreno o con altre superfici. Di solito questo avviene nel lato paralizzato;
  • Difficoltà nella deambulazione: come abbiamo detto, è spesso un effetto della paralisi. Tuttavia, le cause possono essere anche la forte tensione muscolare oppure la ridotta sensibilità al contatto con il terreno;
  • Disturbi dell’articolazione delle parole e della deglutizione: in questo caso parliamo di disartria, diversa dall’afasia, di cui abbiamo già parlato. La disartria è causata da una paralisi a livello della bocca, della gola o della lingua, che non permette al paziente di parlare. Gli effetti possono sembrare simili all’afasia, ma il danno è a livelli molto diversi. Per capirci meglio, il disartrico saprebbe parlare, ma non può, mentre l’afasico potrebbe parlare, ma non sa più farlo;
  • Aprassia: non c’è una paralisi ma non è possibile svolgere alcuni movimenti intenzionali, come alzare un braccio a comando.

Quali sono i predittori di un buon recupero motorio post ictus?

L’esito dell’ictus dipende anche dal tempo trascorso tra l’evento e l’intervento riabilitativo. Come per le conseguenze cognitive viene svolta una valutazione cognitiva, dopo l’ictus è necessaria una valutazione motoria. Per prevedere il recupero funzionale è importante che la valutazione venga fatta entro una settimana dall’ictus.

Uno degli strumenti più utilizzati per misurare il deficit motorio è la scala di Fugl Meyer. Questa scala valuta aspetti come i movimenti delle articolazioni, la velocità di movimento e può essere usata anche per predire proprio il recupero!

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Come funziona il recupero motorio?

La riabilitazione è un processo durante il quale il paziente deve reimparare a fare le cose che prima faceva nella quotidianità, o a farle in modo differente. La riabilitazione ha l’obiettivo di restituire alla persona la massima indipendenza possibile.

Vediamo meglio alcuni interventi per la riabilitazione motoria:

  • Fisioterapia: ha lo scopo di migliorare la mobilità, l’equilibrio, la coordinazione e la forza muscolare;
  • Logopedia: si occupa di riabilitare i disturbi del linguaggio, che si tratti di disartria o afasia, con l’obiettivo di migliorare le capacità espressive del paziente;
  • Ergoterapia: lavora da un punto di vista motorio e cognitivo per migliorare e mantenere la maggior autonomia possibile in attività della vita di tutti i giorni come curare l’igiene personale, camminare, mangiare o riprendere a lavorare.

E il recupero cognitivo?

Non dimentichiamoci che è fondamentale agire sia dal punto di vista cognitivo che motorio e lo dimostra anche l’ergoterapia. Questo perché sono strettamente correlati e per avere i risultati migliori è necessario agire in modo multidisciplinare! Come possiamo pensare di lavorare sulla ripresa delle attività quotidiane senza agire, ad esempio, sulla memoria?

Noi utilizziamo quotidianamente la memoria e, in particolare, la working memory. Questo tipo di memoria è alla base dell’esecuzione di compiti semplici come cucinare o fare la lavatrice. A volte dopo un ictus è difficile anche tenere a mente due informazioni contemporaneamente e questo è sempre di competenza della working memory.

In MindLenses Professional esistono diversi Serious Games per la riabilitazione della memoria. Uno di questi è “In ordine Inverso”, ne abbiamo già parlato, vi ricordate? In questo gioco, dopo una sessione di adattamento prismatico, viene chiesto al paziente di riordinare una serie di elementi che compaiono sullo schermo in ordine inverso rispetto quello in cui sono apparsi.

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Per riuscire nel gioco, il soggetto deve tenere in mente una serie di informazioni, esattamente come dovrebbe fare per preparare una torta o per fare una lavatrice! MindLenses può essere utilizzata in parallelo alla riabilitazione motoria proprio per potenziarne gli effetti e migliorare l’autonomia del paziente nella quotidianità.

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Bibliografia sul recupero motorio post ictus

Schaechter J. D. (2004). Motor rehabilitation and brain plasticity after hemiparetic stroke. Progress in Neurobiology. 73, 61–72.

Stinear C. M. (2017). Prediction of motor recovery after stroke: advances in biomarkers. The Lancet Neurology. Volume 16, Issue 10.

Sullivan K. J., Tilson J. K., Cen S. Y., Rose D. K., Hershberg J., Correa A., Gallichio J., McLeod M., Moore C., Wu S. S., Duncan P. W. (2011). Fugl-Meyer Assessment of Sensorimotor Function After Stroke
Standardized Training Procedure for Clinical Practice and Clinical Trials. Stroke.

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