Nebbia Mentale Da Covid: Che Cos’è?

nebbia mentale covid

Sommario

La nebbia mentale, in inglese brain fog, è stata evidenziata come una delle conseguenze dell’influenza da Covid-19. In particolare, è caratterizzata da stanchezza, difficoltà di concentrazione e problemi di memoria.

Quali sono le ultime scoperte? È reversibile? Continua a leggere l’articolo per scoprire che cos’è la nebbia mentale!

nebbia mentale

Quali sono i sintomi della nebbia mentale?

È noto come il Covid-19 possa avere una serie di esiti multisistemici aldilà delle infezioni polmonari. In questi casi di parla di effetti a lungo termine del Covid o di long Covid. Uno dei molti organi danneggiati, anche se non direttamente dal virus, è proprio il cervello. Per questo motivo è stato coniato il termine “NeuroCovid“, di cui abbiamo già parlato in un altro articolo, ma anche in diversi webinar. Tuttavia, sembra che i sintomi siano diversi a seconda della variante dell’infezione! Ad esempio, pare che la nebbia mentale sia maggiormente legata alle conseguenze della variante Delta.
Vediamo i sintomi più frequenti della nebbia mentale:

  • confusione mentale;
  • difficoltà di concentrazione;
  • deficit di memoria;
  • stanchezza cognitiva.

Sono reversibili?

I sintomi sembrano essere reversibili anche se non si sa ancora in quanto tempo. Uno studio pubblicato nel 2021 evidenziava come un terzo dei soggetti guariti dal Covid-19 presentava deficit cognitivi anche dopo 6 mesi dall’infezione. Tuttavia, in una recente ricerca è emerso come i sintomi della nebbia cognitiva dopo un anno si riducano, ma non scompaiano del tutto.

Da cosa deriva la nebbia cognitiva?

Come abbiamo accennato, sembrerebbe che il cervello non venga attaccato direttamente dal virus. Al contrario, sembra che i sintomi siano un’effetto collaterale della risposta immunitaria del nostro corpo al Covid-19. La risposta immunitaria causerebbe un’infiammazione ai vasi sanguigni che portano al cervello, infiammazione responsabile della nebbia mentale. Diversi ricercatori hanno analizzato il liquido cerebrospinale di pazienti con Covid-19 e hanno riscontrato che alcune cellule immunitarie producevano sostanze tossiche per le cellule cerebrali. In particolare, dagli studi di neuroimaging è emersa una riduzione non solo della sostanza grigia, ma dell’intero cervello. Questo porta al declino cognitivo e ai sintomi caratteristici della nebbia cognitiva.

Analogie che fanno pensare…

Un aspetto interessante è il parallelismo tra le caratteristiche della nebbia mentale e gli effetti sul cervello della chemioterapia. In entrambi i casi si riscontra una difficoltà e lentezza nel pensiero, un annebbiamento mentale. Allo stesso modo, anche i sintomi conseguenti alla chemioterapia sembrano essere dovuti alla risposta immunitaria del corpo. Questa reazione, come nel caso del Covid-19, porta a un rilascio di sostanze chimiche che danneggiano le cellule del cervello e causano l’infiammazione. Ricerche recenti evidenziano come l’infiammazione neurologica alla base possa essere la spiegazione di entrambi i quadri sintomatologici.

La cosiddetta nebbia cognitiva è una delle conseguenze più comuni del NeuroCovid

Come funziona la riabilitazione?

Come abbiamo già detto altre volte, come primo passo è necessario svolgere una valutazione cognitiva. Attraverso test specifici si valuta se sono presenti i sintomi della nebbia mentale: deficit di attenzione, di memoria o delle funzioni esecutive. Riguardo alla riabilitazione, è suggerito utilizzare gli approcci che sfruttano le interazioni tra sistema nervoso e sistema immunitario. In questo modo è possibile ridurre l’infiammazione e migliorare i deficit cognitivi. Uno degli approcci che potenzia i circuiti parasimpatici inducendo gli effetti appena citati è lateralizzazione emisferica. Questa può essere svolta tramite neuromodulazione con adattamento prismatico.

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Bibliografia e sitografia sulla nebbia mentale da Covid-19

Douaud G., Lee S., Alfaro-Almagro F., Arthofer C., Wang C., McCarthy P., Lange F., Andersson J. L. R., Griffanti L., Duff E., Jbabdi S., Taschler B., Keating P., Winkler A. M., Collins R., Matthews P. M., Allen N., Miller K. L., Nichols T. E. & Smith S. M. (2022). SARS-CoV-2 is associated with changes in brain structure in UK Biobank. Nature.

Ferrucci F., Dini M., Rosci C., Capozza A., Groppo E., Reitano M. R., Allocco E., Poletti B., Brugnera A., Bai F., Monti A., Ticozzi N., Silani V., Centanni S., D’Arminio Monforte A., Tagliabue L, Priori A. (2022). One-Year Cognitive Follow-Up of COVID-19 Hospitalized Patients. European Journal of Neurology.

Gollub R. (2022). Brain changes after COVID revealed by imaging. Nature.

La «nebbia cerebrale» che resta nei malati di Covid? È simile a quella di chi fa chemioterapia. Corriere della Sera.

RestorativeNeurotechnologies Webinar Neurocovid. 12 Febbraio2021.

Sumner R. C., Parton A., Nowicky A. V., Kishore U, Gidron Y. (2011). Hemispheric lateralisation and immune function: a systematic review of human research. Journal of Neuroimmunology.

Taquet M., Geddes J. R., Husain M., Luciano S., Harrison J. P. (2021). 6-month neurological and psychiatric outcomes in 236 379 survivors of COVID-19: a retrospective cohort study using electronic health records. The Lancet Psychiatry. Volume 8, issue 5, pages 416-427.

 

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