Intelligenza: Come modulare una delle Funzioni Cognitive più sfuggevoli

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Sabato 16 Novembre si è svolto un evento organizzato da Mensa Italia per discutere su una delle più importanti (e sfuggevoli) funzioni cognitive: l’intelligenza.

Psicologi e neuroscienziati dibattono da decenni sulla definizione di intelligenza.

Nel convegno, i nostri Massimiliano Oliveri e Gabriele Chiaramonte, rispettivamento CEO e Product Manager di Restorative Neurotechnologies, e Fulvia Campo, dottoressa in Psicologia Clinica con specifica preparazione in Neuropsicologia e Socia Mensa dal 2018, hanno cercato di fare luce su questo dibattito, partendo dall’angolo di osservazione privilegiato della neuropsicologia e della riabilitazione cognitiva. Già, perché nella scienza, è più facile studiare qualcosa quando questo qualcosa si “rompe”: è possibile quindi isolarlo.

L’evento è stato svolto nella splendida location Ibis Style Hotel di Palermo, che ha messo a disposizione una delle sale conferenze di maggiore rilievo all’interno della struttura.

 

Ad aprire l’evento Massimiliano Oliveri – professore ordinario presso l’Università Degli Studi di Palermo, CEO Neuroteam e Restorative Neurotechnologies – che ha esposto le basi neuroanatomiche dell’intelligenza. La presentazione ha creato un interessante dibattito sulla natura dell’intelligenza attraverso l’analisi di teorie, dati, funzionamento cerebrale ed interessanti commenti dal pubblico.

“…per “modulare” la nostra intelligenza, o almeno la nostra eredità genetica, le vie sono sostanzialmente tre: strategie comportamentali, farmacologia o tecniche di neuromodulazione”

Con questo “assist”, Massimiliano Oliveri ha ceduto la parola alla dottoressa Fulvia Campo per un approfondimento teorico sulle tecniche di neuromodulazione.

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Fulvia Campo – dottoressa in Psicologia Clinica con specifica preparazione in Neuropsicologia presso e Socia Mensa dal 2018 – ha condotto un excursus teorico delle tecniche di neuromodulazione – quali, per esempio TMS e tDCS – utilizzate oggi in ambito di ricerca e di riabilitazione.

Particolare focus dell’intervento è stato l’analisi delle lenti prismatiche – strumento indossabile – che, attraverso un particolare protocollo visuo-motorio – chiamato adattamento prismatico – permettono la modulazione selettiva di alcune aree cerebrali.

 

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Terminata la teoria, Gabriele Chiaramonte – Product Manager di Restorative Neurotechnologies – ha illustrato come l’uso di tecniche di neuroriabilitazione combinate a degli esercizi cognitivi specifici – i serious games – producono miglioramenti sensibili delle performance cognitive ordinarie.

Come si spiega questo fenomeno?

– Da un lato, la neuromodulazione è in grado – attraverso specifiche regolazione – di stimolare un emifero cerebrale ipoattivo (o inibire un emisfero iperattivo)

– Dall’altro, i serious games, per loro natura, non sono progettati a fine di intrettenimento,tutt’altro! Essi vengono progettati con scopi e dinamiche tali da esercitare specifiche funzioni cognitive

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