Intervista Paziente: Paola T. e l’afasia

Sommario

Paola T. è un’insegnante di greco e latino in pensione. Nel 2022 ha avuto un’emorragia cerebrale, in seguito alla quale è rimasta gravemente afasica. Riportiamo la sua esperienza MindLenses Professional.

Scheda paziente

  • Nome: Paola T.
  • Età: 68
  • Diagnosi: afasia e difficoltà motorie in seguito a emorragia cerebrale occorsa nella primavera del 2022
  • Terapia con MindLenses svolta a: primavera 2024
  • Miglioramenti più significativi dopo la terapia con MindLenses: esperienza generalmente positiva e utile supporto al resto della terapia logopedica

L’accoglienza a casa di Paola e Maurizio

La casa della famiglia T. si trova in una strada tranquilla non lontano dal centro di Livorno. Suono il campanello immersa nel buon profumo della primavera e vengo accolta in un appartamento dove una giovane donna – una delle figlie di Paola e Maurizio T., come apprenderò tra poco – sta cercando di convincere due bimbi a lasciare la casa dei nonni, con i quali ho concordato un’intervista. Maurizio aiuta la moglie ad alzarsi dal tavolo della cucina e accompagna entrambe in un bel soggiorno accogliente, tra pianoforte, cuscini e piante.

Paola, 68 anni, è diventata afasica dopo un’emorragia cerebrale nella primavera del 2022

Paola, 68 anni, è diventata afasica dopo un’emorragia cerebrale. Per gran parte del colloquio, sarà Maurizio a parlare per lei. Paola dà a chi si trova davanti a lei l’impressione di una persona “locked-in”: segue attentamente, ascolta e interagisce tutto ciò che accade, ma non riesce ad esprimersi verbalmente. Da ex insegnante di liceo di latino e greco, abituata a esprimersi vivacemente con i ragazzi, è certamente una condizione molto difficile. Sono qui per parlare con Paola e Maurizio del percorso di riabilitazione di Paola – in particolare con MindLenses, la terapia digitale per la riabilitazione cognitiva che Paola ha potuto svolgere presso l’USL Toscana Nord-Ovest su prescrizione della dottoressa Lucia Ferroni.

Nota: Vista la produzione linguistica di Paola in questo momento difficoltosa (può pronunciare singole brevi parole e iniziare frasi, ma senza riuscire a completarle), le risposte alle domande sono state date per lo più dal marito Maurizio.

Cos’è successo a Paola?

Maurizio: Nell’aprile 2022 eravamo pronti a goderci la pensione iniziata da poco, quando Paola ha avuto un’emorragia cerebrale. E dire che è sempre stata in forma e non ha mai fumato! Dopo l’evento – durante il quale non ha mai perso conoscenza – è stata sottoposta a un intervento chirurgico al cervello per aspirare il liquido residuale. L’emisfero sinistro è stato il più colpito, con conseguenti disturbi del linguaggio e perdita parziale delle capacità motorie sul lato destro del corpo. La produzione linguistica l’ha persa immediatamente. Poi, tra le altre cose, ha fatto MindLenses. Purtroppo, il suo percorso di riabilitazione e i progressi fatti hanno subito un’involuzione a causa di un attacco epilettico, probabilmente dovuto all’errata sospensione di un farmaco, verificatosi un anno dopo l’emorragia.

Come siete venuti a conoscenza della terapia con MindLenses?

Abbiamo incontrato la dottoressa Ferroni a Viareggio, che ha prescritto la terapia come parte del percorso di terapia logopedica di Paola. Il trattamento è stato poi svolto sotto la supervisione della dottoressa Nuti a Lucca. Ci sono da subito sembrate delle valide professioniste.

Quanto è durata la terapia?

Siamo andati a Lucca per 10 sedute [10 sedute è la durata standard della terapia con MindLenses]. Andavamo apposta per fare MindLenses, due o tre volte a settimana, era certamente un bell’impegno!

Com’è stata l’esperienza di indossare le lenti prismatiche?

[Paola riesce a rispondere] Molto bene.

Non era infastidita dallo spostamento visivo indotto dalle lenti?

[Paola] No.

[Maurizio] È anche riuscita a fare tutte le prove iniziali! [Maurizio si riferisce alla parte di adattamento prismatico di MindLeses, che viene eseguita all’inizio di ciascuna sessione e che richiede al paziente di svolgere un movimento di puntamento con il braccio.]

riabilitazione neurocognitiva
Una parte del protocollo riabilitativo di MindLenses Professional, che prevede il seguire un target che si muove sullo schermo di un tablet.

 

È riuscita a eseguire il movimento del braccio da sola, senza supporto?

[Paola, giustamente con un certo orgoglio!] Sì.

Come sta proseguendo ora il percorso di riabilitazione di Paola?

In accordo con i professionisti che la seguono abbiamo cominciato ad andare al Memento, a Pisa [Memento è un centro di neuroriabilitazione, ndr]. È più vicino a noi rispetto a Lucca. Hanno neuropsicologi specializzati in afasia, logopedisti e fisioterapisti.

Dopo l’incidente di Paola, la vita della famiglia T. è cambiata; il percorso di riabilitazione è una strada faticosa e non lineare. Finisco la chiacchierata con i coniugi T. parlando del lavoro di Maurizio, ingegnere in ambito biomedico, che ha passato la maggior parte della sua vita professionale proprio nel sistema di sanità pubblica locale che si è preso cura di Paola durante e dopo l’emorragia. Maurizio era da poco in pensione quando il gruppo della dottoressa Ferroni ha deciso di dotare l’ospedale di Lucca di MindLenses, ultimo arrivato tra gli strumenti a disposizione per i percorsi di riabilitazione cognitiva. Un esempio virtuoso di come le tecnologie avanzate riescono, talvolta, ad arrivare ai pazienti che ne hanno più bisogno, grazie alla collaborazione tra la sanità pubblica e le aziende innovative.

 


 

Nella nostra serie di testimonianze dei pazienti MindLenses, intervistiamo pazienti che hanno avuto esperienza diretta con la terapia MindLenses. Questi pazienti ci sono stati segnalati dai loro terapeuti – professionisti che hanno prescritto e/o somministrato la terapia. Se utilizzi MindLenses e desideri condividere la storia di un tuo paziente, contattaci!

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