Prosegue #InClinica, la serie di interviste con esperti del mondo della salute mentale e cognitiva che utilizzano MindLenses Professional nella pratica clinica. Oggi ascoltiamo l’esperienza di Lauro Quadrana, Specialista in Neuropsicologia e Psicodiagnostica e Dirigente di I° Livello, responsabile del servizio di Psicodiagnostica del Day Hospital Psichiatrico Adolescenti della UOC Neuropsichiatria Infantile presso l’Azienda Policlinico Umberto I di Roma, Università “La Sapienza”.
Il dott. Quadrana è docente del Corso di Laurea in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “La Sapienza”. I suoi interessi prevalenti riguardano lo studio delle neuroscienze e della psicopatologia in adolescenza, in particolare nella relazione tra neurosviluppo e disturbi psicopatologici. È inoltre autore di numerose pubblicazioni inerenti problematiche psicopatologiche e neuropsichiatriche dell’età evolutiva.
Abbiamo chiesto a Lauro Quadrana, che già in altre occasioni aveva parlato di noi, di rispondere ad alcune domande inerenti la sua esperienza con MindLenses Professional.
Come è venuto a conoscenza di MindLenses Professional e cosa l’ha spinto a provarlo?
Mi occupo da molti anni di diagnosi inerenti i disturbi del neurosviluppo, in particolare ADHD e disturbi dell’apprendimento (DSA); nel mio reparto, tra prime visite e rivalutazioni abbiamo un accesso di presenze di circa 300-400 pazienti l’anno. Ho sempre avuto la sensazione che si potesse fare qualcosa in più. Ho iniziato così ad approfondire tutto ciò che riguarda le tecnologie di neuromodulazione non invasiva, quali la stimolazione elettrica transcranica (tDCS), quella a corrente alternata (tACS), la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS), e l’adattamento prismatico. Stimolato dai lavori di ricerca pubblicati da Massimiliano Olivieri e dal suo team, ho capito che era proprio il tassello che stavo cercando: ho subito voluto provare MindLenses Professional.
C’è anche un aspetto personale che mi ha spinto ad approfondire la letteratura e a provare il vostro dispositivo: volevo trovare un modo per aiutare mia figlia, di 9 anni, che ha un problema di concentrazione e di attenzione.
Chi sono i suoi pazienti, e in quali casi utilizzate MindLenses Professional al Policlinico Umberto I?
I miei pazienti sono bambini e adolescenti tra i 7 e i 18 anni che presentano disturbi del neurosviluppo. Molto spesso, valuto pazienti che presentano problemi inerenti deficit attentivi (ADHD) o disturbi dell’apprendimento associati a comorbilità psichiatrica, in particolare disturbi d’ansia, disturbi ossessivi, stati depressivi.
Utilizzo MindLenses Professional con i pazienti che hanno finito il ciclo di valutazione diagnostica effettuato in ospedale e che ricevono una diagnosi di ADHD, di dislessia o di discalculia evolutiva.
[Avevamo raccontato un esempio nel caso studio di Giacomo, scritto nel 2022 in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I, NdR.]
I filoni di ricerca sono quindi diversi e stiamo studiando gli effetti di MindLenses Professional su questi pazienti. Abbiamo, per esempio, appena completato uno studio, che è in corso di pubblicazione, su un campione di 70 soggetti che presentano dislessia evolutiva [Stay tuned! Vi aggiorneremo non appena ci saranno novità, NdR]. Stiamo anche portando avanti la ricerca su un campione di soggetti con ADHD e su un altro con disturbi della discalculia. Parallelamente, stiamo portando avanti anche la ricerca in area più psichiatrica, in particolare relativa al disturbo ossessivo compulsivo e ai disturbi d’ansia.
Qual è la reazione dei pazienti e dei loro genitori all’introduzione della terapia con MindLenses?
Sia le lenti prismatiche che i serious games sono progettati per stimolare al massimo l’attenzione e la curiosità: finora, tutti i ragazzi e bambini che ho incontrato si sono mostrati molto partecipi alla terapia. È uno strumento accattivante per i pazienti e credo che questa sia anche la chiave di svolta rispetto a molte altre terapie.
I genitori dei pazienti, invece, tirano sempre un sospiro di sollievo quando scoprono che si tratta di una terapia a tempo finito e molto ben strutturata. Una delle prime cose che mi chiedono, infatti, è la durata: “Dovrò portare mio figlio per 6 mesi? 1 anno?”. Si sentono rassicurati quando scoprono che gli incontri sono solamente 12 (inclusa la valutazione iniziale e quella finale), e che quasi tutti durano circa 30 minuti.
Qual è l’aspetto che sta apprezzando di più dello strumento?
Sicuramente il fatto che è uno strumento che sta funzionando. Stiamo infatti riscontrando dei risultati attraverso evidenze scientifiche, documentate anche nello studio in corso di pubblicazione.
In particolare, abbiamo notato dei cambiamenti significativi nella somministrazione dei test cognitivi (WISC-IV), un test molto importante che valuta l’organizzazione cognitiva di bambini e ragazzi adolescenti tramite quattro indici: Comprensione Verbale (ICV), Ragionamento Visuo-Percettivo (IRP), Memoria di Lavoro (IML) e Velocità di Elaborazione (IVE). Dopo il trattamento con MindLenses Professional, abbiamo riscontrato un significativo miglioramento nel punteggio dell’indice di Memoria di Lavoro e in quello della Velocità di Elaborazione. La memoria di lavoro è molto importante nella vita di tutti i giorni, perché ci permette di memorizzare nuove informazioni, di conservarle nella memoria a breve termine, di mantenere l’attenzione focalizzata e di manipolarle per arrivare a una soluzione.
Stiamo ottenendo risultati importanti anche nei casi di dislessia, in particolare nella velocità di lettura, e miglioramenti generali nei livelli di attenzione.
Ha da raccontarci qualche storia di pazienti che hanno vissuto un miglioramento anche nella vita quotidiana, dopo la terapia con MindLenses Professional?
Tantissime! Ho numerose mail di ringraziamento da parte dei genitori e degli insegnanti di ragazzi che hanno ricevuto il trattamento e che notano un miglioramento nella vita quotidiana.
Questo succede principalmente per la fascia adolescenziale, e ciò che mi viene segnalato più frequentemente è l’aumento della capacità di concentrazione. Penso al genitore che mi ha scritto: “Solitamente mio figlio perdeva la concentrazione dopo soli 20 minuti di studio, l’altro giorno l’ho visto rimanere seduto 1 ora e mezza!”; oppure agli insegnanti che mi dicono: “Prima, l’alunno era quasi ingestibile alla quarta e alla quinta ora: doveva alzarsi, muoversi di continuo. Dopo il trattamento, invece, lo vediamo rimanere in un assetto di concentrazione molto più a lungo”.
Questo avviene perché abbiamo documentato, attraverso l’utilizzo di test specifici, un miglioramento anche per quanto concerne l’organizzazione delle funzioni esecutive. Dopo la terapia con MindLenses, i pazienti risultano essere più organizzati e meno dispersivi nelle attività della vita quotidiana.
Più informazioni sulla UOC Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I
L’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Umberto I, Università La Sapienza di Roma, è un centro di eccellenza nazionale. Si trova in Via dei Sabelli, 108 a Roma, nel quartiere storico di San Lorenzo. Per informazioni sulle terapie con MindLenses Professional potete contattare il dott. Lauro Quadrana all’indirizzo email lauro.quadrana@uniroma1.it.