Oggi inauguriamo #InClinica, una serie di interviste con professionisti del mondo della salute mentale e cognitiva che utilizzano MindLenses che ci raccontano le loro opinioni sulla terapia. Cominciamo dal Centro ABA Sicilia.
Il metodo ABA – acronimo di Applied Behavior Analysis – è una disciplina applicata (Applied) nel campo della psicologia clinica che si pone l’obiettivo di migliorare i comportamenti socialmente significativi del paziente partendo alla rigorosa osservazione (Analysis) del suo comportamento (Behavior).
Il metodo ABA – sempre nel contesto di un ampio ventaglio di applicazioni cliniche, dai problemi del comportamento scolastico alle dipendenze -, è oggi noto ai più per il suo utilizzo negli interventi terapeutici per lo spettro autistico.
Nella città di Palermo, dal 2014, esiste un centro ABA ormai diventato uno dei punti di riferimento regionali con un bacino di utenza formato da più di 80 bambini e adolescenti con disturbi del comportamento, della comunicazione, e, appunto, dello spettro autistico. Merito di Maria Pia Pellerito, psicologa palermitana classe 1982, tra le prime ha portato in Sicilia il metodo ABA dopo esperienze di studio, ricerca e formazione in Svizzera, negli Stati Uniti e in Europa.

Con l’arrivo di MindLenses Professional nel giugno 2022, Il Centro ABA Sicilia si è dotato di un’altra terapia all’avanguardia da aggiungere ai servizi disponibili per i suoi piccoli pazienti – naturalmente dopo l’attenta valutazione e supervisione della dottoressa Pellerito e del suo team. Abbiamo incontrato la dottoressa per qualche domanda.
Come è venuta a conoscenza di MindLenses Professional? (Partiamo con una domanda facile: sappiamo che è stata studentessa del Prof. Oliveri!)
È corretto, ho infatti studiato Psicologia all’Università di Palermo e mi sono laureata con una tesi supervisionata proprio dal prof. Oliveri. Nel tirocinio che poi svolsi nei laboratori di neuropsicologia, ebbi la fortuna di vedere all’opera e di sperimentare io stessa i primi modelli degli occhiali a lenti prismatiche – quelli che anni dopo sarebbero diventati parte di MindLenses. Ho fatto poi altre esperienze che mi hanno portato ad aprire il nostro Centro, e quando ho saputo che MindLenses aveva ottenuto un upgrade della certificazione come dispositivo medico ed era quindi diventato un prodotto maturo ho contattato la Restorative Academy per avere informazioni in merito.
Siete uno dei centri di riferimento del metodo ABA della Sicilia. Esistono dei punti di contatto tra l’approccio proposto da MindLenses e il vostro metodo?
Sicuramente esistono dei punti di contatto tra l’analisi comportamentale applicata [così si chiama l’ABA in italiano, N.d.R] e MindLenses. Il primo è l’approccio “data-driven”, cioè fondato sui dati: anche l’ABA, come MindLenses, si basa sull’uso costante di dati raccolti sul campo per valutare l’efficacia dell’intervento e indirizzarlo al meglio. Come il metodo ABA, MindLenses è inoltre uno strumento molto pratico, applicato direttamente nella relazione con il paziente, ma non invasivo.
Andare a lavorare direttamente sulle connessioni cerebrali rappresenta, a mio modo di vedere, uno dei massimi obiettivi della terapia riabilitativa. La neuromodulazione permette di mantenere i risultati e accelerare gli apprendimenti, cosa importantissima per noi. Speriamo di avere sempre più occasioni di contatto tra le due, e di approfondire le potenzialità di un approccio combinato.
Sappiamo bene che MindLenses non lavora direttamente sull’autismo, anche se certamente è possibile la ricerca di nuove applicazioni in questo senso – anche grazie ai Centri all’avanguardia come il vostro. Avete già in mente un possibile uso terapeutico di MindLenses in pazienti autistici, e, se sì, in combinazioni a quale altro tipo di interventi?
Esatto, mi occupo nello specifico di pazienti all’interno dello spettro autistico (bambini, adolescenti e adulti).
Bisogna tenere conto che, come qualsiasi altra terapia, prima di prescrivere MindLenses facciamo un pre-screeining per selezionare chi ha le migliori possibilità di risposta (valutando, per esempio, chi possiede le competenze necessarie per la comprensione delle istruzioni dei serious games, o le abilità motorie necessarie per svolgere il protocollo di adattamento prismatico). Tutti i soggetti pre-selezionati a cui ho sottoposto il protocollo hanno risposto benissimo. Sto notando un incremento degli apprendimenti, che cercheremo sempre più di associare alle nostre programmazioni.
Penso che MindLenses sia “intersecabile” con l’ABA: la neuromodulazione migliora le prestazioni in modo più veloce ed efficiente rispetto a pazienti che non trattiamo con la neuromodulazione.
In quali altri casi utilizzate (o avete in programma di utilizzare) MindLenses?
Nel nostro centro vediamo anche pazienti con ADHD, disturbi dell’apprendimento e ritardo cognitivo, e vorremmo cominciare a utilizzare MindLenses anche con loro. In questo periodo sto somministrando MindLenses a un bimbo di sei anni con una diagnosi ADHD e sta rispondendo molto bene.
In particolare per l’ADHD [terapia su cui MindLenses è certificata come dispositivo medico, N.d.R] sentivo la mancanza di un approccio che mi permettesse di potenziare gli apprendimenti, e in questo caso specifico la combinazione tra ABA, MindLenses e a volte anche l’utilizzo di farmaci sembra il composto eccellente per avere i risultati nel modo più veloce e mantenerli nel tempo.
In questo primo periodo di utilizzo, qual è l’aspetto che ha apprezzato di più dello strumento?
Sicuramente la facilità con cui può essere applicato, la flessibilità e la versatilità – sia tra le combinazioni di test di valutazione e tra le varie opzioni del protocollo clinico [cioè la scelta dei serious games per funzione cognitiva su cui intervenire. N.d.R]. Questi si organizzano in modo autonomo e indipendente, andando a formare una terapia individualizzata che è una delle basi del nostro approccio, cucito su misura del paziente.
Qual è stata la risposta dei pazienti all’introduzione della terapia con MindLenses? E quella dei genitori?
La risposta sia da parte dei pazienti che delle famiglie è stata eccellente.
Per i casi che abbiamo trattato fino ad ora la risposta del paziente è stata davvero eccellente. Tutti i bambini hanno accolto ben volentieri la novità, e la motivazione è rimasta molto alta per tutta la durata della terapia [10 sessioni, N.d.R].
Prima di iniziare a usare MindLenses, mi sono fatta delle domande circa la possibilità che i pazienti riuscissero a mantenere l’attenzione durante tutta la durata della sessione [una sessione con MindLenses dura dai 15 ai 45 minuti, N.d.R], e non ero certa di come la modifica temporanea della vista indotta dagli occhiali a lenti prismatiche sarebbe stata tollerata. Entrambi gli aspetti, invece, non sono stati assolutamente un problema, sono anzi stati ampiamente superati dall’”effetto collaterale” del divertimento della componente ludica dei serious games.
I genitori sono ancora più entusiasti dei figli – bisogna tenere conto che non abbiamo ancora presentato MindLenses a tutti i nostri utenti, perché ci riserviamo un periodo di “sperimentazione”, come detto, con quei soggetti che riteniamo più idonei dopo il pre-screening. Abbiamo registrato un grandissimo interesse da parte delle famiglie nello sperimentare una terapia nuova e – aspetto non trascurabile – fiducia in uno strumento scientificamente validato, rinforzata anche dal vedere che i figli si approcciano alla terapia in modo sereno e senza effetti collaterali.
A questo riguardo, sono importanti i risvolti positivi che MindLenses può apportare non solo nelle competenze specifiche del bambino ma nella qualità di vita di tutta la famiglia. Un nostro obiettivo come Centro è infatti quello di insegnare nuovi apprendimenti che portano a un miglioramento non solo del soggetto, ma a livello familiare, scolastico e nel contesto sociale di appartenenza.
Più informazioni sul Centro ABA Sicilia e MindLenses
Il Centro ABA Sicilia si trova in via Marchese di Villabianca 111 a Palermo. Per informazioni sulle terapie con MindLenses Professional, potete contattare la dottoressa Pellerito all’indirizzo m.pia.pellerito@gmail.com.
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