L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) o Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività è un disturbo del neurosviluppo molto comune. Si manifesta nell’infanzia con disattenzione, comportamenti iperattivi e impulsivi. In molti casi, continua ad essere presente anche in età adulta, causando problemi a livello sociale, scolastico e lavorativo. Continua a leggere per scoprire come valutare e riabilitare l’ADHD!
Quali sono i sintomi?
I sintomi tipici dell’ADHD sono disattenzione, l’iperattività e l’impulsività, presenti per almeno 6 mesi. Il caso classico è il bambino che, rispetto ai propri coetanei, ha difficoltà a rimanere attento o a mantenere l’attenzione su un compito per un periodo di tempo prolungato. Questi bambini possono muovere continuamente le gambe, agitare le mani, parlare impulsivamente e dimenticare cosa hanno appena imparato. In aggiunta, sembrano spesso disorientati e passano da un’attività a un’altra senza completarne nessuna, faticando a pianificare l’esecuzione dei compiti.
L’aspetto della pianificazione e dell’organizzazione vi suona familiare? Ne abbiamo parlato riguardo alle funzioni esecutive, che gestiscono la pianificazione, il controllo e l’organizzazione del comportamento. Del loro coinvolgimento ne parliamo nel prossimo paragrafo!
Quali sono le funzioni cognitive coinvolte?
Le funzioni esecutive possono essere compromesse nell’ADHD. In particolare, questo ha effetto sull’inibizione e sulla pianificazione, sintomi che ritroviamo nei profili di ADHD. Un’altra funzione coinvolta è la working memory. Questa permette di mantenere e manipolare le informazioni ed è spesso deficitaria nell’ADHD. A livello di cerebrale, anche il circuito dopaminergico della ricompensa e della motivazione è alterato. L’alterazione di questo sistema complica ulteriormente il tutto.
Come si svolge la valutazione?
La diagnosi dell’ADHD si basa sulla gravità, frequenza e numero dei sintomi. Sono stati sviluppati tre profili a seconda della combinazione dei tre sintomi tipici disattenzione, iperattività e impulsività:
- Il profilo inattentivo: è caratterizzato da almeno 6 sintomi di inattenzione, presenti da 6 mesi, ma meno sintomi di iperattività e impulsività. Questo è il profilo più comune. Spesso si osserva una perdita di interesse nei confronti delle attività svolte e sonnolenza.
- Il profilo iperattivo/impulsivo: al contrario del precedente, sono presenti almeno sei sintomi di iperattività e impulsività sempre da 6 mesi, ma meno sintomi di inattenzione. É caratterizzato da iperattività, disinibizione e disorganizzazione.
- Il profilo combinato: presenta le caratteristiche di entrambi i profili. Il soggetto è facilmente distratto da stimoli esterni e ha difficoltà nella pianificazione. Sia nel profilo combinato, che in quello iperattivo/impulsivo, sono coinvolte le funzioni esecutive!
Per la valutazione si utilizzano test neuropsicologici. La BIA (Batteria Italiana per l’ADHD) è uno dei test più usati. É composta da diverse prove che valutano la presenza di sintomi di disattenzione, impulsività e capacità di inibire la risposta automatica.
Come funziona il trattamento?
I bambini vengono trattati sia con terapia farmacologica, sia con interventi comportamentali, quindi di riabilitazione. Per alcuni i farmaci sono indispensabili per alleviare i sintomi, i quali vengono utilizzati per stimolare il circuito della motivazione e della ricompensa. Per altri è sufficiente la terapia comportamentale. Il trattamento va progettato partendo dalle caratteristiche del bambino, quindi dalla valutazione svolta.
E la riabilitazione?
In molti casi è utile coinvolgere i genitori nel trattamento. In questo modo aumenterà la loro consapevolezza del disturbo e avranno degli strumenti in più per comunicare con i figli. Per il bambino è molto importante vivere in un clima sereno, con limiti e confini precisi. Inoltre, è importante insegnare al bambino strategie che lo aiutino nella pianificazione del comportamento. Un altro aspetto fondamentale è la formazione degli insegnanti sul disturbo dell’ADHD. Gli insegnanti dovrebbero tenere in considerazione le necessità e i bisogni del bambino. Soltanto in questo modo si potranno potenziare le sue capacità attentive e di apprendimento.
Molti interventi si basano sul potenziamento delle funzioni esecutive, della working memory e dell’attenzione. Tra le terapie digitali, la stimolazione cognitiva digitale che coinvolge più funzioni contemporaneamente, mostra effetti più significativi. MindLenses Professional, combinando i Serious Game con l’adattamento prismatico, è un ottimo dispositivo per la riabilitazione dell’ADHD. L’adattamento prismatico agisce sull’organizzazione spazio-temporale, una componente importante della disorganizzazione esecutiva tipica dell’ADHD. Attraverso i Serious Games è possibile riabilitare più funzioni cognitive nella stessa sessione. La presenza di feedback continui durante i giochi, permette di mantenere alta la motivazione, altra difficoltà riscontrata nell’ADHD. Inoltre, i giochi proposti sono molto apprezzati dai pazienti più piccoli!
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Scopri MindLenses come protocollo completo per la valutazione cognitivaBibliografia sulla valutazione e sulla riabilitazione dell’ADHD
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Carbonneau M. L., Demers M., Bigras M., Guay M. (2021). Meta-Analysis of Sex Differences in ADHD Symptoms and Associated Cognitive Deficits. Journal of Attention Disorders.
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